- Movimento del terreno
- Reazione degli edifici al moto trasmesso
Il moto del terreno superficiale è determinato, oltre che dalle caratteristiche delle onde sismiche, dalle caratteristiche delle strutture stratigrafiche che vengono attraversate dalle onde. Ciò può determinare effetti più o meno marcati di amplificazione delle accelerazioni in superficie (“effetti di sito” o “risposta sismica locale”).
Questi aspetti teorici sono convalidati da casi realmente accaduti. Tra questi ricordiamo il terremoto di Città del Messico (1985), in cui le particolari caratteristiche del sottosuolo e della morfologia locale hanno comportato una notevole amplificazione sismica nonostante l’epicentro sia stato a circa 400 Km di distanza.
I danni del terremoto di Città del Messico furono ulteriormente incrementati dal fenomeno della doppia risonanza (terreno e strutture iniziarono a oscillare alla stessa frequenza) e da fenomeni di rimbalzo delle onde lungo i bordi chiusi del bacino della valle.
I parametri che caratterizzano il moto del suolo sono l’ampiezza dell’onda (in termini di PGA), la durata dell’evento e il contenuto in frequenza. Proprio quest’ultimo parametro determina quali costruzioni probabilmente subiranno più danni. Ciò avviene tramite i fenomeni di risonanza, in cui il periodo di vibrazione fondamentale dell’edificio risulta compatibile con il contenuto in frequenza delle onde sismiche.
- utilizziamo prove per la stima del periodo critico del suolo (HSVR, ReMI, o altro)
- elaboriamo analisi di risposta sismica locale
- stimiamo il periodo di vibrazione naturale considerando il complesso struttura-elementi non strutturali (dettagliati modelli FEM)
Proprio sul parametro magnitudo facciamo qualche ulteriore considerazione. In base ai concetti espressi (accoppiata moto del terreno e risposta della struttura) il progetto strutturale non viene basato sulla magnitudo ma sulle accelerazioni prodotte. La magnitudo (energia meccanica sprigionata all’ipocentro) viene implicitamente utilizzata in fase di costruzione degli spettri di progetto, in quanto essi sono elaborati con metodi probabilistici che tengono conto di varie coppie magnitudo-distanza.
Dal quadro proposto sembrerebbe che dobbiamo arrenderci alla casualità (per il patrimonio esistente, ahimè, forse è così). Solo un approccio serio al problema può aumentare sensibilmente la sicurezza. Le “armi” più efficaci a disposizione della comunità per mitigare sempre di più i danni e le perdite sono la conoscenza dei fenomeni e una politica governativa sempre più attenta al patrimonio edilizio esistente.
Parallelamente è fondamentale la divulgazione e la cultura dell’idea che dobbiamo convivere con la presenza invisibile del sisma. Dobbiamo ricordarcene prima che accadano gli eventi negativi, quotidianamente nella nostra professione, agendo di conseguenza con le più moderne risorse e tecnologie possibili.
Link di riferimento:
– Risposta sismica locale: Fondamenti teorici e modellazione numerica – G. Lanzo
– Amplificazione dei terremoti, 28 anni fa il terremoto di Città del Messico diventava un caso di studio – L. Pasqualini
– Terremoto, gli ingegneri sismici spiegano i motivi dei crolli – Intervista a E. Cosenza
– Misure di rumore ambientale – D. Albarello